MENÙ D’INVERNO AL RIFUGIO VALLATA

Storia e Sapori tra i Boschi di Barcis

Immagina di percorrere una strada tranquilla che costeggia il lago di Barcis, con l’acqua che riflette il cielo grigio dell’inverno e i boschi che si stendono silenziosi tutt’intorno. Poco dopo, tra gli alberi, appare il Rifugio Vallata, un luogo che sembra sospeso nel tempo, avvolto da un’atmosfera calda e familiare.

Appena varchi la porta, ti senti subito a casa. Riccardo, con il suo sorriso sincero, ti accoglie come un amico di vecchia data, mentre sua mamma, in cucina, prepara piatti che profumano di tradizione e sapori autentici. Un gatto tranquillo gironzola tra i tavoli, aggiungendo un tocco di vita domestica a questo angolo di pace. Intorno a te, libri di fotografia raccontano la storia della valle e dei suoi abitanti, mentre oggetti d’altri tempi, come vecchi sci in legno, ricordano il passato di queste montagne.

Il Rifugio Vallata non è solo un ristorante, è un’esperienza. È il rumore delle posate che tintinnano, il profumo dei piatti preparati con cura e passione, e quell’atmosfera intima che ti fa sentire parte di qualcosa di speciale. Ogni dettaglio racconta una storia, e il menù invernale è il capitolo più goloso di questo racconto.

In questo articolo, ti porto con me alla scoperta dei sapori che rendono il Rifugio Vallata un luogo indimenticabile, dove ogni boccone è un abbraccio e ogni piatto è una storia da assaporare.

La Zuppa Dimenticata: Un Viaggio nel Tempo e nei Sapori

Zuppa Dimenticata: un piatto della tradizione con rape, cavolo nero, verze, cappuccio, porri, cipolla, sedano e carote, arricchito da battuta di lardo e aglio. Protagonisti i fagioli autoctoni della Valcellina, serviti con pane di segale di montagna.

Il primo piatto che incontri nel menù invernale del Rifugio Vallata è la Zuppa Dimenticata, una ricetta che sembra uscita direttamente dai ricordi di famiglia. L’idea nasce dalle tradizioni del nonno di Riccardo, che preparava questa zuppa come piatto di recupero, utilizzando le verdure ghiacciate trovate nell’orto alla fine dell’inverno. Una cucina povera, ma ricca di sapore e storia.

L’interpretazione del Rifugio Vallata è un omaggio a quelle radici, con una composizione che celebra i prodotti del territorio. La zuppa ha una base di rape, cavolo nero, verze, cappuccio, porri, cipolla, sedano e carote, arricchita da una battuta di lardo e aglio per un tocco di sapidità. A fare da protagonista sono i fagioli autoctoni della Valcellina, recuperati e valorizzati dall’azienda agricola biologica Salite, che aggiungono una nota rustica e autentica.

Il piatto è servito con una fetta di pane di farina di segale, coltivata ad alte altitudini, che richiama il profumo e il sapore della montagna. Ogni cucchiaiata è un viaggio nel tempo, un ritorno alle origini, un abbraccio caldo che scalda il cuore e il palato.

Crostini con Lardo del Rifugio Vallata: Dolcezza e Sapidità in Armonia

Crostini con Lardo del Rifugio Vallata: lardo affinato nelle conche di marmo con erbe aromatiche, servito su pane croccante con miele di castagno della pedemontana e nocciole tostate di Cordenons. Un equilibrio perfetto tra dolcezza, sapidità e croccantezza.

Il secondo piatto è una vera delizia per il palato: i Crostini con il famoso Lardo del Rifugio Vallata. Questo lardo, così tenero da sciogliersi in bocca, è una specialità che racconta la maestria e la passione di Riccardo e sua mamma. Affinato nelle conche di marmo e speziato con erbe aromatiche, il lardo acquisisce una texture vellutata e un sapore unico, che lo rendono un’esperienza indimenticabile.

Il segreto di questo piatto sta nell’equilibrio perfetto tra sapori dolci e salati. Il lardo viene adagiato su fettine di pane croccanti, ricoperte di miele di castagno della pedemontana, che aggiunge una nota dolce e profumata. A completare il tutto, le nocciole di Cordenons, tostate e tritate, regalano una croccantezza che contrasta piacevolmente con la morbidezza del lardo.

Ogni boccone è un’armonia di sensazioni: il dolce del miele, il salato del lardo, il croccante delle nocciole e il profumo delle erbe aromatiche. Un piatto che non solo sazia, ma racconta la storia di un territorio e della sua tradizione.

Bocconcini di Caprino: Un Ponte tra Sicilia e Friuli

Bocconcini di Caprino: formaggio caprino di Aviano con capperi siciliani, accompagnato da zucca di San Martino e semi di zucca tostati. Il tocco finale è una spolverata di amaretti sbriciolati, per un equilibrio tra dolcezza e sapidità che unisce Friuli e Sicilia.

Il terzo piatto del menù invernale del Rifugio Vallata è un vero e proprio inno alla creatività e alla fusione di culture: i Bocconcini di Caprino. Questo piatto nasce da un viaggio di Riccardo in Sicilia, dove rimase conquistato dai capperi straordinari dell’isola. Da quell’esperienza è nata l’idea di unire due mondi apparentemente lontani: la Sicilia e il Friuli, due regioni italiane agli antipodi ma accomunate da una ricca tradizione culinaria.

I bocconcini di caprino sono realizzati con il cremoso formaggio caprino di Aviano, che si sposa alla perfezione con i capperi siciliani, dal sapore intenso e deciso. A completare il piatto, la zucca di San Martino, dolce e vellutata, e i semi di zucca tostati, perché al Rifugio Vallata non si butta via nulla. Una spolverata di amaretti sbriciolati aggiunge una nota dolce e croccante, creando un contrasto di sapori che sorprende e conquista.

Ogni boccone è un viaggio attraverso l’Italia, un incontro tra nord e sud, tra montagna e mare. Un piatto che celebra la diversità e l’armonia, proprio come fa il Rifugio Vallata ogni giorno.

Pasta con il Formadi Frant: Un Omaggio alla Tradizione Friulana

Pasta con Formadi Frant: fusilloni avvolti in una crema di formadi frant, con una nota fresca di arancia e carciofi cotti a bassa temperatura. Il tutto completato da una spolverata di pane tostato sbriciolato, per un perfetto equilibrio di sapori e consistenze.

Il quarto piatto del menù invernale del Rifugio Vallata è un tributo alla tradizione friulana: la Pasta con il Formadi Frant. Ma cos’è il formadi frant? È un formaggio tipico della regione, ottenuto dalla lavorazione di avanzi di formaggi diversi, che vengono “frantumati” e mescolati con latte e panna. Il risultato è un formaggio cremoso, dal sapore intenso e leggermente piccante, che racconta la storia di una cucina povera ma ricca di sapori.

I fusilloni, con la loro forma avvolgente, sono la pasta perfetta per accogliere il formadi frant, che si fonde in una crema vellutata. Per bilanciare il sapore deciso del formaggio, Riccardo aggiunge una spruzzata di arancia, che dona una nota fresca e agrumata. I carciofi, cotti a bassa temperatura per preservarne la delicatezza, aggiungono un tocco di raffinatezza e morbidezza.

A completare il piatto, una generosa spolverata di pane tostato sbriciolato, che regala una piacevole croccantezza e richiama l’idea di non sprecare nulla, un valore che il Rifugio Vallata porta avanti con orgoglio.

Ogni forchettata è un viaggio nei sapori autentici del Friuli, un piatto che unisce tradizione e creatività, semplicità e raffinatezza.

Pappardelle con Farina di Castagne, Cervo e Fave di Cacao: Un Ritorno alle Radici

Pappardelle con Farina di Castagne, Cervo e Fave di Cacao: pasta artigianale con farina di castagne di Murialdo, accompagnata da cervo dal sapore intenso e arricchita con fave di cacao, in un equilibrio perfetto tra dolcezza e selvatico.

Il quinto piatto del menù invernale del Rifugio Vallata è una vera e propria opera d’arte: le Pappardelle con Farina di Castagne, Cervo e Fave di Cacao. Un piatto che unisce tradizione, innovazione e un profondo rispetto per il territorio.

Le pappardelle sono realizzate con farina di castagne di Murialdo, un prodotto Presidio Slow Food dell’entroterra ligure, dal sapore dolce e intenso che racconta la storia delle castagne come alimento fondamentale per le comunità montane.

Il cervo, oggi considerato un prodotto ricercato e di nicchia, un tempo era un vero e proprio sostentamento per gli abitanti di Barcis e delle zone montane. La sua carne, dal sapore robusto, viene arricchita con fave di cacao, una scelta che affonda le radici nella tradizione. In passato, infatti, si usava aggiungere cioccolato o cacao ai piatti di selvaggina per mitigarne il gusto forte e renderli più cremosi. Una pratica che il Rifugio Vallata ripropone con maestria, creando un equilibrio perfetto tra il selvatico del cervo e la dolcezza del cacao.

Ogni boccone è un viaggio nella storia e nella cultura della montagna, un piatto che celebra il passato senza dimenticare il presente.

Filetto di Cervo: Il Bosco nel Piatto

Filetto di Cervo: cotto a bassa temperatura con gin di Fred Jerbis, servito con purè di patate, sedano rapa e rafano. Completano il piatto spinaci saltati e polvere di licheni, per un sapore che richiama i profumi del bosco.

Il sesto piatto del menù invernale del Rifugio Vallata è un vero e proprio capolavoro: il Filetto di Cervo. Un piatto che non è solo una delizia per il palato, ma un’esperienza che ti trasporta direttamente nel cuore del bosco.

Il filetto di cervo, tenero e succoso, viene cotto a bassa temperatura, a soli 50°, con l’aggiunta del gin di Fred Jerbis di Polcenigo, un’eccellenza del territorio che regala note aromatiche e fresche. Questa tecnica di cottura preserva tutta la morbidezza e il sapore della carne, rendendo ogni boccone un momento di pura goduria.

Ad accompagnare il cervo, un purè di patate vellutato, arricchito con sedano rapa e rafano, che aggiungono una nota piccante e terrosa. Gli spinaci saltati portano un tocco di freschezza, mentre la polvere di licheni, un ingrediente insolito e affascinante, è la vera firma di Riccardo. I licheni, studiati e valorizzati per le loro proprietà uniche, regalano al piatto un sapore e un profumo che evocano il bosco, con i suoi muschi, i suoi sentieri e la sua atmosfera magica.

Questo piatto non è solo un must del Rifugio Vallata, ma una vera e propria dichiarazione d’amore per la montagna e i suoi sapori. Ogni elemento è pensato per raccontare una storia, per portare il bosco direttamente sul tuo piatto.

Fichi al Brandy di Nonna Maria: Un Dolce che Racconta una Storia

Fichi al Brandy di Nonna Maria: fichi mori di Caneva caramellati e conservati nel brandy, in un perfetto equilibrio tra dolcezza e note aromatiche. Un dolce che racchiude tradizione, memoria e sapori autentici del Friuli.

Chiudiamo il menù invernale del Rifugio Vallata con un dolce che è molto più di una semplice portata: i Fichi al Brandy di Nonna Maria. Questa ricetta, tramandata di generazione in generazione, è un vero e proprio tesoro di famiglia, che racchiude in sé il calore della tradizione e il sapore autentico del Friuli.

I fichi utilizzati sono i pregiati fichi mori di Caneva, famosi per la loro dolcezza intensa e il loro profumo inconfondibile. Cresciuti in una zona dal microclima unico, questi fichi sono una vera eccellenza del territorio. Nonna Maria, con la sua sapienza, li caramellava e li conservava in barattoli con il brandy, creando un equilibrio perfetto tra la dolcezza del frutto e il calore aromatico dell’alcol.

Il risultato è un dolce che sorprende e conquista: i fichi, morbidi e succosi, si sciolgono in bocca rilasciando un sapore ricco e complesso, dove la dolcezza caramellata si fonde con le note calde e speziate del brandy. È un gusto che evoca ricordi, che sa di casa e di montagna, di tradizione e di amore per i dettagli.

Un finale perfetto per un pasto indimenticabile, che ti lascia con la voglia di tornare al Rifugio Vallata per assaporare ancora una volta queste delizie.

Un’Esperienza da Vivere

Il menù invernale del Rifugio Vallata è un viaggio nei sapori e nelle tradizioni del territorio, dove ogni piatto racconta una storia. Dalla Zuppa Dimenticata ai Fighi al Brandy di Nonna Maria, passando per il Filetto di Cervo che evoca il bosco, ogni portata è un’emozione.

Qui, il cibo non è solo gusto, ma un’esperienza che coinvolge tutti i sensi. Riccardo e sua mamma, con la loro cucina, vi faranno sentire a casa, regalandovi momenti indimenticabili. Il Rifugio Vallata è più di un ristorante: è un luogo dove ritrovare l’essenza della montagna e della sua autenticità.

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